Gesù insegna nella sinagoga

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 10 gennaio 2025

10 gennaio dopo l’Epifania

Prima Lettura

Chi ama Dio, ami anche il suo fratello.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 4,191-4

Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.
Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 71 (72)

R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia 
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Li riscatti dalla violenza e dal sopruso, 
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue. 
Si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno. R.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra 
e tutte le genti lo dicano beato. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Cf. Lc 4,18)

Alleluia.

Il Vangelo del 10 gennaio 2025

Oggi si è compiuta questa Scrittura.

Gesù insegna nella sinagoga

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,14-22a
 
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, 
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

Parola del Signore.

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Il Vangelo del giorno
La Parola del 10 gennaio 2025
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Sant’Antonio di Padova (ca 1195 – 1231)

francescano, dottore della Chiesa

Discorsi per le domeniche e le feste dei santi (trad. cb© evangelizo)

“Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii purificato!”

Oh, come ammiro quella mano! Quella “mano del mio Amato, d’oro incastonato di gemme” (Ct 5,14). Quella mano al cui contatto si scioglie la lingua del muto, risorge la figlia di Giairo (Mc 7,33; 5,41) e il lebbroso è reso puro. Quella mano di cui il profeta Isaia dice: “Tutte queste cose ha fatto la mia mano!” (66,2) Tendere la mano è fare un dono. Oh Signore, tendi la tua mano – quella mano che il boia fisserà sulla croce. Tocca il lebbroso e fagli grazia. Tutto ciò che toccherai con la tua mano sarà purificato e guarito. “Gli toccò l’orecchio e lo guarì” dice S. Luca (22,51). Tende la mano per dare al lebbroso il dono della salute. Dice: “Lo voglio, sii guarito” e subito la lebbra scompare; “tutto ciò che vuole egli lo compie” (Sal 113B-ebr 115-, 3). In lui, non c’è distinzione fra volere e compiere. Ora, questa istantanea guarigione Dio la opera ogni giorno nell’anima del peccatore attraverso il ministero del sacerdote. Il sacerdote ha un triplice compito: deve tendere la mano, cioè pregare per il peccatore e aver pietà di lui: deve toccarlo, consolarlo, promettergli il perdono; deve volere questo perdono e darlo con l’assoluzione. Ecco il triplice ministero pastorale che il Signore affida a Pietro quando gli dice per tre volte: “Pasci le mie pecore” (Gv 21,15ss).

PAROLE DEL SANTO PADRE

Questo lieto annuncio, che dice il Vangelo, è rivolto «ai poveri». Spesso ci dimentichiamo di loro, eppure sono i destinatari esplicitamente menzionati, perché sono i prediletti di Dio. Ricordiamoci di loro e ricordiamoci che, per accogliere il Signore, ciascuno di noi deve farsi “povero dentro”. Con quella povertà che fa dire…“Signore ho bisogno di perdono, ho bisogno di aiuto, ho bisogno di forza”. Questa povertà che tutti noi abbiamo: farsi povero da dentro. Si tratta di vincere ogni pretesa di autosufficienza per comprendersi bisognoso di grazia, e sempre bisognoso di Lui. Se qualcuno mi dice: Padre, ma quale è la via più breve per incontrare Gesù? Fatti bisognoso. Fatti bisognoso di grazia, bisognoso di perdono, bisognoso di gioia. E Lui si avvicinerà a te. (Udienza Generale, 25 gennaio 2023)


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