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Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 10 aprile 2025
Giovedì della V settimana di Quaresima
- S. Maddalena di Canossa vergine e fondatrice (1774-1835)
- S. Miguel de los Santos sacerdote O.SS.T. (1591-1625)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Dal libro della Gènesi
Gn 17,3-9
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 104 (105)
R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. R.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Il Vangelo di oggi 10 aprile 2025
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,51-59
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ”È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Parola del Signore.

Origene (ca 185-253)
sacerdote e teologo
Omelie sul libro della Genesi, n° 8; SC 7 (trad. cb© evangelizo)
“Abramo vide il mio giorno”
“Dio mise alla prova Abramo e gli disse: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò” (Gen 22,2). Il figlio su cui erano poste grandi e meravigliose promesse(…), ecco che Abramo riceve l’ordine di offrirlo in olocausto al Signore su una montagna! Cosa provi a quest’ordine, Abramo? (…) L’apostolo Paolo, a cui lo Spirito aveva rivelato – credo – i pensieri e i sentimenti di Abramo, ha dichiarato: “Per fede Abramo, non esitò quando offrì il suo unico figlio, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti” (Rm 4,20; Eb 11,17.19). (…) Ecco la prima volta in cui si è manifestata la fede nella risurrezione. Sì, Abramo sperava che Isacco risorgesse, credeva alla realizzazione di quanto non era ancora mai accaduto. (…) Abramo sapeva che in lui prendeva forma la prefigurazione della realtà futura; sapeva che Cristo sarebbe nato dalla sua discendenza, la vera vittima offerta per il mondo intero, colui che avrebbe trionfato sulla morte con la sua risurrezione. “Abramo si alzò di buon mattino (…) e il terzo giorno arrivò al luogo che il Signore gli aveva indicato”. Il terzo giorno è sempre legato col mistero(…); la risurrezione del Signore soprattutto è avvenuta il terzo giorno. (…) “Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora disse ai suoi servi: “Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi””. (…) Dimmi, Abramo, dici la verità ai tuoi servi quando affermi di andare ad adorare e poi di ritornare col ragazzo, oppure li vuoi ingannare? (…) “Dico la verità – risponde Abramo – ; offro il ragazzo in olocausto, e per questo porto con me la legna. Poi torno a voi col ragazzo. Credo infatti con tutta la mia anima che ‘Dio è capace di far risorgere anche dai morti’”.
PAROLE DEL SANTO PADRE
La gioia della fede, la gioia del Vangelo, è la pietra di paragone della fede di una persona. Senza gioia quella persona non è un vero credente. Torniamo a casa, ma prima facciamo la celebrazione qui con queste parole di Gesù: “Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno. Lo vide e fu pieno di gioia”. E chiedere al Signore la grazia di essere esultanti nella speranza, la grazia di poter vedere il giorno di Gesù quando ci troveremo con lui, e la grazia della gioia. (Santa Marta, 26 marzo 2015)
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