La Parola del 1 giugno 2023
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Sommario
Giovedì dell’VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Annibale Maria di Francia sac. e fondatore (1851-1927)
- S. Giustino filosofo e martire (ca. 100 – ca. 165)
Prima Lettura
Della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Dal libro del Siràcide
Sir 42,15-26 (NV) [gr.42,15-25]
Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quello che ho visto.
Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere.
Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.
Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti.
L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 32 (33)
R. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate. R.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi. R.
Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi
Rabbunì, che io veda di nuovo!
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.
San Giovanni Cassiano (ca 360-435)
fondatore di monastero a Marsiglia
La preghiera, cap. X; SC 54 (trad. cb© evangelizo)
Una preghiera per tutte le situazioni
Per restare sempre nel pensare Dio, dovreste continuamente proporvi questa formula di preghiera: ” Mio Dio, venite in mio aiuto; affrettatevi, Signore, a soccorrermi!”
Non è senza motivo che questo breve versetto è particolarmente citato in tutto l’insieme delle Scritture. Esprime tutti i sentimenti di cui è suscettibile la natura umana; si adatta felicemente a tutte le situazioni e conviene in ogni sorta di tentazione.
Vi si trova l’appello a Dio contro tutti i pericoli, un’umile e pia confessione, la vigilanza di un’anima sempre attenta e piena di costante timore, la considerazione della propria fragilità; dice pure la fiducia d’essere esaudita e la certezza dell’aiuto sempre e dovunque presente, poiché chi non cessa d’invocare il suo protettore è ben sicuro di averlo accanto.
E’ la voce dell’amore e della carità ardente; è il grido dell’anima che ha l’occhio aperto sui tranelli che le sono tesi, che trema di fronte ai nemici e, vedendosi assediata notte e giorno, confessa che non saprebbe sfuggire loro senza l’aiuto del suo difensore.
Per tutti coloro che sono molestati dal demonio, questo versetto è fortezza inespugnabile, impenetrabile corazza, lo scudo più solido. (…) Insomma, a tutti e in tutte le circostanze è utile, è necessario.
Poiché desiderare d’essere aiutati sempre e in ogni cosa è dir chiaramente che si ha bisogno dell’aiuto divino sia quando tutto va bene e ci sorride sia nelle prove e nella tristezza: Dio solo ci salva dalle avversità, lui solo prolunga la nostra gioia; nell’uno e nell’altro caso, senza il suo aiuto la fragilità umana soccomberebbe.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Dio ascolta sempre il grido del povero, e non è per nulla disturbato dalla voce di Bartimeo, anzi, si accorge che è piena di fede, una fede che non teme di insistere, di bussare al cuore di Dio, malgrado l’incomprensione e i rimproveri.
E qui sta la radice del miracolo. Infatti Gesù gli dice: «La tua fede ti ha salvato». Ognuno di noi si domandi: “Come va la mia preghiera?” È preghiera coraggiosa, ha l’insistenza buona di quella di Bartimeo, sa “afferrare” il Signore che passa, oppure si accontenta di fargli un salutino formale ogni tanto, quando mi ricordo?
Queste preghiere tiepide, che non aiutano niente… E poi: la mia preghiera è “sostanziosa”, mette a nudo il cuore davanti al Signore? Gli porto la storia e i volti della mia vita? Oppure è anemica, superficiale, fatta di rituali senza affetto e senza cuore? (Angelus, 24 ottobre 2021)
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