Leggi e ascolta la storia de “la mongolfiera di Marco”
Sommario
Curiosando
Le mongolfiere sono dei veicoli volanti che sfruttano il principio di Archimede per sollevarsi nell’aria. Sono costituite da una sacca di tessuto impermeabile, chiamata involucro, riempita di aria calda o gas leggero, e da una cesta sospesa sotto l’involucro, dove si trovano i passeggeri e il bruciatore.
Il bruciatore serve a riscaldare l’aria all’interno dell’involucro, aumentandone il volume e diminuendone la densità, creando così una spinta verso l’alto. Le mongolfiere non hanno un sistema di propulsione o di direzione, ma si lasciano trasportare dal vento. Per scendere, si deve aprire una valvola sull’involucro, che fa uscire parte dell’aria calda e riduce la spinta.
Le mongolfiere sono state inventate in Francia alla fine del XVIII secolo dai fratelli Montgolfier, che effettuarono il primo volo con animali a bordo nel 1783 e il primo volo con esseri umani nello stesso anno. Da allora, le mongolfiere sono state usate per scopi scientifici, militari, sportivi e turistici. Oggi, le mongolfiere sono considerate un’attrazione romantica e avventurosa, che permette di ammirare il paesaggio da una prospettiva unica.
Leggiamo insieme
Questa è la storia di un ragazzo che in ospedale guardava sempre fuori dalla sua finestra e sognava di guarire e giocare come gli altri ragazzi. Si chiamava Marco e aveva dieci anni. Era ricoverato da mesi per una grave malattia che lo rendeva debole e stanco. Non poteva uscire dal suo letto, né ricevere visite dai suoi amici. L’unica cosa che lo consolava era guardare il cielo azzurro e le nuvole bianche, immaginando di essere un uccello libero di volare.
Un giorno, mentre guardava fuori, vide qualcosa di strano. Una mongolfiera colorata si stava avvicinando all’ospedale, sorvolando i tetti delle case. Marco rimase incantato da quella visione e sentì una speranza nel suo cuore. Forse quella mongolfiera era venuta a portarlo via, a portarlo in un mondo dove non c’erano malattie né dolori, dove poteva divertirsi e giocare come gli altri ragazzi.
Marco si alzò dal letto con fatica e si avvicinò alla finestra, cercando di attirare l’attenzione del pilota della mongolfiera. Ma nessuno sembrava notarlo. La mongolfiera continuava a volare, sempre più lontana. Marco si sentì triste e deluso. Forse era solo un sogno, forse non c’era nessuna speranza per lui.
Ma proprio quando stava per rinunciare, sentì una voce alle sue spalle. Era una delle infermiere che si occupavano di lui. “Ciao Marco, ho una bella sorpresa per te”, disse con un sorriso. “C’è qualcuno che vuole parlarti”. E indicò il telefono sul comodino.
Marco non capiva chi potesse essere. Prese il telefono con curiosità e disse: “Pronto?”. E allora sentì una voce familiare, una voce che non sentiva da tanto tempo, una voce che lo riempì di gioia. Era la voce del suo migliore amico, Luca.
“Marco, sono io, Luca! Come stai? Ti ho chiamato per dirti una cosa importante. Sai quella mongolfiera che hai visto prima? Era per te! Era un regalo che ti ho fatto io e tutti gli altri tuoi amici. Abbiamo raccolto dei soldi e abbiamo affittato una mongolfiera per farti fare un giro sopra la città. Ti piace l’idea?”
Marco non riusciva a credere alle sue orecchie. Era vero? Era possibile? I suoi amici avevano pensato a lui e gli avevano fatto il regalo più bello del mondo? Si sentì felice come non mai e rispose: “Sì, mi piace tantissimo! Grazie, grazie di cuore! Ma come faccio a salire sulla mongolfiera?”
“Non ti preoccupare”, disse Luca. “Abbiamo pensato a tutto. Tra poco arriverà un’ambulanza che ti porterà sul tetto dell’ospedale, dove c’è la mongolfiera ad aspettarti. Ci sarò anche io e gli altri tuoi amici. Ti faremo compagnia durante il volo e ti racconteremo tutto quello che succede a scuola e fuori. Sarà divertentissimo!”
Marco non sapeva cosa dire. Era commosso e grato ai suoi amici per il loro gesto d’amore. Si sentì forte e coraggioso, pronto ad affrontare la sua malattia con un nuovo spirito. Si mise la giacca e il cappello che gli aveva portato l’infermiera e si preparò a vivere la sua avventura.
Quella fu la giornata più bella della sua vita. Marco salì sulla mongolfiera con i suoi amici e volò sopra la città, vedendo tutto da una prospettiva diversa. Vide i parchi, le scuole, le strade, i negozi, le persone che camminavano o andavano in bicicletta. Si sentì parte di quel mondo, non più isolato nella sua stanza d’ospedale.
Ma soprattutto si sentì felice di stare con i suoi amici, di parlare con loro, di ridere con loro, di sentirsi normale come loro. Si sentì vivo e pieno di speranza. E sognò di guarire presto e di poter tornare a giocare con loro, a correre, a saltare, a fare tutto quello che facevano i ragazzi della sua età.
Quella mongolfiera fu per lui un simbolo di libertà, di amicizia, di amore. Fu il suo sogno che si avverava. E fu anche il suo miracolo. Perché da quel giorno, la sua malattia cominciò a regredire, fino a scomparire del tutto. I medici non seppero spiegarsi come fosse possibile, ma Marco lo sapeva. Sapeva che era stato grazie alla mongolfiera, al suo regalo, al suo sogno.
Questa è la storia di un ragazzo che in ospedale guardava sempre fuori dalla sua finestra e sognava di guarire e giocare come gli altri ragazzi. E questa è la storia di come il suo sogno si è trasformato in realtà.
Ascoltiamo insieme
Aiutaci ad aiutare!
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.