Leggiamo ed ascoltiamo insieme l’intensa poesia “la madre” di Giuseppe Ungaretti
Biografia dell’autore
Giuseppe Ungaretti, nato l’8 febbraio 1888 ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani, è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano, considerato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
La sua opera poetica iniziale, influenzata dal simbolismo francese, si distingueva per la brevità e l’essenzialità delle parole, come evidenziato nella sua raccolta “L’Allegria” del 1919. Con il passare degli anni, la sua poesia si evolse verso composizioni più complesse e concettualmente profonde, spesso meditative e incentrate sul destino umano, soprattutto dopo la dolorosa perdita del figlio.
Nella fase finale della sua carriera, le sue poesie riflettevano saggezza, distacco e una certa malinconia legata all’avanzare dell’età. Ungaretti è stato anche associato all’ermetismo, un movimento letterario che enfatizza l’espressione indiretta e altamente simbolica.
Leggiamo insieme
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Ascoltiamo insieme
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