Leggi e ascolta la cioccolata della calma
Questa favola è dedicata ai nostri piccoli e grandi amori che, quando si arrabbiano o fanno i capricci, diventano davvero difficili da gestire. Una cioccolata della calma, una bevanda magica che, forse, farebbe bene anche a noi grandi.
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Ira era una bambina bellissima e molto brava.
Soltanto, quando un gioco non le riusciva bene, diventava una bambina che andava su tutte le furie: si agitava, si arrabbiava, piangeva e strillava fino a sfinirsi.
La sua mamma diceva: “Ira, non adirarti così. Vieni, troviamo una soluzione”, ma la bambina piangeva e piangeva e non c’era verso di calmarla.
Un giorno Ira stava costruendo una torre con i mattoncini delle costruzioni.
Si era impegnata molto perché voleva farla altissima: mattoncino dopo mattoncino…ma, in un attimo, la torre crollò e i suoi pezzi finirono dappertutto!
Ira andò su tutte le furie: pianse e gridò così tanto da svegliare la fata del silenzio.
La mamma di Ira era in cucina e stava lavando i piatti: aveva deciso di lasciare da sola Ira, perché si decidesse una volta per tutte a finirla con questi capricci.
Non vide nulla: neppure la fata del silenzio, una signora tutta bionda, che solo i bambini potevano vedere.
La fata del silenzio disse alla bimba:
“Ira, perché piangi così tanto?”
“Piango e basta”, disse Ira.
“Ho capito. Piangi perché hai non ancora bevuto la cioccolata della calma”.
“Che cos’è la cioccolata della calma?”, si incuriosì Ira, perché la parola calma, ma soprattutto la parola cioccolata, le interessavano molto.
“E’ una cioccolata magica, che si prepara una cucina magica. Tu hai una cucina, Ira?”.
“Ho una cucina-gioco, di legno, che mi ha regalato la mamma, ma non è magica”, rispose la bimba.
“Questo lo dici tu”, disse la fata.
“Dimmi dov’è la tua cucina, io preparo gli ingredienti”.
La fata si avvicino alla cucina di Ira: c’erano i fornelli, un lavandino, un forno, un orologio per controllare l’ora mentre si cucinava.
“Fa sul serio”, pensò Ira e le si avvicinò porgendole un pentolino e un cucchiaio.
“Come si fa la cioccolata magica?” chiese la bimba.
“Ecco qui”, disse la fata del silenzio, mescolando nel pentolino.
“Abbiamo cacao, zucchero, fecola di patate…Ho dimenticato il latte, me lo prendi tu?”.
Ira aveva anche un frigo di legno, tra i mobiletti della sua camera. Tornò dalla fata con il bricco del latte, sempre più curiosa.
Nel pentolino non c’era niente: la fata faceva per finta o sarebbe arrivata davvero una cioccolata? Ira cominciava ad averne voglia…
“Vieni, Ira, mescola un po’ tu”.
Ira si avvicinò alla cucina e mescolò, con il cucchiaio, nel pentolino.
“Devi girare piano, piano e contare sino a 10”, disse la fata. “Sei sicura?”, disse la bimba. “Sono sicura”, disse la fata. Mescolarono insieme. 1, 2, 3 …: la bimba aveva imparato a contare sino a 10!
La cucina di legno era davvero magica! Nel pentolino iniziò a vedersi una crema con un buon profumino. “Assaggia”, disse la fata a Ira.
“E’ buona”, esclamò la bimba. Non aveva mai provato una cioccolata così dolce…”E’ la cioccolata della calma. Potrai averla, però, solo quando avrai la pazienza di mescolare piano piano e contare fino a 10”, spiegò la fata.
In quel momento la mamma, accortasi che Ira non piangeva più, tornò a vedere che cosa era successo.
“Mamma, vuoi una tazza di cioccolata?”, chiese la bambina. La fata del silenzio era scomparsa; Ira, però, non era più una bambina che andava su tutte le furie, perché aveva la ricetta della cioccolata della calma.
Ascoltiamo insieme
Ultimo aggiornamento il 2 Luglio 2024 by Remigio Ruberto
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