Leggi e ascolta la storia de “il sacerdote e il campo del Signore”
Don Matteo era un uomo semplice, con gli occhi della stessa tonalità del cielo estivo e un sorriso che sembrava raccogliere la luce del sole. La sua parrocchia era un piccolo borgo immerso nelle campagne, dove il tempo scorreva lento e scandito dai ritmi della natura.
Don Matteo amava la sua comunità e, più di ogni altra cosa, amava la terra che li nutriva. Vedeva in ogni spiga di grano un miracolo, un dono del Signore. E così, un giorno, decise di celebrare la messa in un luogo a lui particolarmente caro: il campo di grano più grande del paese.
L’alba era appena spuntata quando, con passo leggero, si inoltrò tra le lunghe file di spighe. Il sole, ancora basso all’orizzonte, tingeva di rosa le nuvole e proiettava lunghe ombre sul terreno. Don Matteo si fermò al centro del campo, dove un masso liscio e levigato dal tempo sembrava un naturale altare.
Intorno a lui, il silenzio era rotto solo dal fruscio del vento tra le spighe e dal canto degli uccelli. Don Matteo, con voce calma e solenne, iniziò la celebrazione. Le sue parole, semplici e profonde, sembravano fondersi con il fruscio del vento e con il canto degli uccelli, creando una melodia unica e toccante.
Gli abitanti del villaggio, incuriositi, si radunarono ai bordi del campo. C’erano i contadini, con le mani callose e segnate dal lavoro, le donne con i grembiuli ricamati, i bambini che correvano tra le spighe. Tutti ascoltavano con attenzione, i cuori pieni di pace e di gratitudine.
In quel momento, nel cuore del campo di grano, si creò un’atmosfera di profonda spiritualità. Ogni spiga sembrava vibrare di una luce interiore, e il sole sembrava benedire quell’assemblea raccolta in preghiera.
Alla fine della celebrazione, Don Matteo alzò le braccia verso il cielo e pronunciò una benedizione su quel campo e su tutti coloro che lo lavoravano. Gli abitanti del villaggio, commossi, si avvicinarono a lui per ringraziarlo.
Da quel giorno, la messa nel campo di grano divenne una tradizione. Ogni anno, all’inizio della mietitura, Don Matteo ripeteva quel rito, celebrando la bellezza della creazione e l’importanza del lavoro dell’uomo.
E così, la storia di Don Matteo si tramandò di generazione in generazione, diventando un simbolo dell’unione tra l’uomo e la natura, tra la fede e la terra.
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