Il mito di Dedalo e Icaro
Ciao a tutte le amiche ed amici di Eugenio, con tanto amore ♥
Questa sera vi leggo una favola mitologica, su Dedalo e Icaro
Ascoltiamo insieme
Leggiamo insieme
Testo (a cura di): Alessia de Falco, Matteo Princivalle
C’era una volta ad Atene uno scultore di nome Dedalo; si dice che fosse il migliore tra gli scultori greci e che avesse inventato le statue di legno e quelle di terracotta: prima di lui nessuno era riuscito a scolpirne una. Ad Atene, Dedalo era anche conosciuto per la sua intelligenza e per le sue molte invenzioni.
Tuttavia, c’era uno scultore ancora più bravo di Dedalo: era suo nipote, Talo, che era diventato suo apprendista e in pochi mesi era riuscito a superare la sua abilità. Dedalo era così geloso della sua arte che una notte uccise Talo. Dopo aver ucciso l’apprendista, scappò a Creta, dove fu accolto dal re Minosse e divenne lo scultore e l’inventore di palazzo.
Quando la moglie di Minosse, Pasifae, diede alla luce il Minotauro, il re chiese a Dedalo di progettare un labirinto così intricato che nessuno potesse trovarne la via d’uscita; lì avrebbe rinchiuso quel mostro, per evitare che scatenasse il panico sull’isola. Dedalo, si mise subito al lavoro e fece realizzare il labirinto di Cnosso.
Qualche tempo dopo, però, Arianna, la figlia del re, gli chiese di indicargli l’uscita del labirinto per aiutare il ragazzo di cui si era innamorata, Teseo ad uscirne sano e salvo. Dedalo non seppe resistere e le indicò la porta d’uscita. Quando Minosse venne a saperlo, si infuriò e decise di rinchiudere Dedalo, insieme al figlioletto Icaro, nel labirinto che lui stesso aveva costruito.
La situazione era disperata; Dedalo, però, non abbandonò le speranze e cominciò a pensare ad un modo per fuggire da quel labirinto di pietra. Raccolse un gran numero di penne d’uccello, poi le unì con della colla e modellò due paia di ali: uno per sé, l’altro per Icaro. Con quelle ali artificiali, i due avrebbero potuto levarsi in volo e fuggire dal labirinto e dall’isola di Creta.
Il padre e il figlio spiccarono il volo: le ali funzionavano! Sotto di loro si poteva scorgere il labirinto di Cnosso, con tutti i suoi cunicoli. I due volarono oltre le mura di quella prigione e continuarono fino al mare. Icaro, però, volava sempre più in alto: voleva raggiungere il Sole.
“Fermati Icaro! Non puoi volare così alto, noi uomini non possiamo avvicinarci agli dei del cielo” gli disse suo padre. Icaro, tuttavia, non prestò ascolto a queste parole. Ad ogni battito d’ali, saliva sempre più in alto. Ad un certo punto, però, il calore del Sole cominciò a sciogliere la colla; le penne cominciarono a cadere e Icaro precipitò in mare. Dedalo, invece, riuscì a raggiungere la Sicilia, dove fu accolto dal re Cocalo; lì rimase a vivere fino alla fine dei suoi giorni.
fonte portalebambini.it
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Ultima modifica il 6 Novembre 2024 alle 9:08