Leggi e ascolta il fantasmino di Marco
Sommario
Ciao a tutti! Come state amici cari? Io finalmente meglio; dopo influenza, febbre e Australiana mi sono ripresa e ora ho iniziato a studiare tantissimo per la chiusura del quadrimestre.
Però non posso non leggervi la favola questa sera, dedicandola a tutti voi amichetti miei che vi siete tanto interessati a me e alla mia salute.
La storia di questa sera, di Elena Rossi, ha per titolo il fantasmino di Marco ed è tratta dal portale www.bimbiestorie.it
Leggi con me la filastrocca
Sono la streghettina Concettina
e leggo tanti libri, ogni sera e ogni mattina.
Un giorno in biblioteca
fui colta da una sorpresa inconsueta.
Tra le mani mi trovai un libro tutto impolverato,
come nessuno era mai stato.
Sul piede mi è caduto un cartoncino
con sopra disegnato un fantasmino.
Sul retro c’era scritta una storiella stretta stretta,
molto bella ma…segreta.
“C’era una volta un fantasmino
che abitava in un bel paesino,
circondato da campagna
e con grossi sassi sulla montagna.
Di giorno riposava beato
e osservava indisturbato
i bambini che lui adorava
e a casa accompagnava.
Perchè lui aveva il potere
di diventare trasparente per non farsi vedere.
Di lui si dice che un giorno un bambino
se lo sia ritrovato vicino vicino,
tanto da riuscire a vederlo almeno un pochino.
Iniziò a piangere disperato
e il fantasmino nel vederlo rattristato,
pensò che era meglio se se ne fosse andato.
E così sparì
e non si sa più dove sia e con chi.”
Ma su questo cartoncino un indizio traspare.
Mi volete aiutare a cercare?
C’è scritto che lui adorava mangiare,
ma dove si compra il cibo, io…non posso entrare!
Sono vecchia, vergognosa
e con questa scopa un po’ imbranata,
mi guarderebbero come se fossi una povera rintronata!
Voi siete giovani e carini,
anche se vestiti così non sembrate proprio dei teneri pulcini.
E’ un accogliente posticino,
altrettanto carino.
Ci sono fuori dei carrelli
e dentro quelli colorati,
per voi bambini fortunati.
Ci siete mai stati?
Ne siamo usciti con tante caramelle che è un piacere,
e un bianco palloncino che non sembra essere dello stesso parere.
Senza nessun colore,
solo un bianco pallore,
è accompagnato da un indizio
che magari ci aiuterà a ridargli serenità.
“Aiutatemi ancora se volete amici miei.
Senza di voi non ce la farei.
Un tempo mi sentivo fortunato e realizzato,
fino a quando quel bimbo ho spaventato.
Sono anni che nessuno mi cerca più.
Ma se voi oggi siete qui ho una speranza in più,
di vedere realizzato
il mio sogno tanto amato.
Io adoro voi bambini,
siete così sinceri e carini.
Nelle notti fredde
entravo nelle camerette,
e come un morbido cappottino
avvolgevo chi le coperte buttava in fondo al lettino.
Con quelle gambette ghiacciate e arricciate,
restavo fino a quando non erano di nuovo scaldate.
Poi arrivava a sistemarvi uno o l’altro genitore
e sarebbe rimasto a guardarvi ore e ore,
con tutto il suo amore.
Se voi mi avete cercato,
forse posso tornare come un tempo sono stato.
Non così bianco
ma tutto colorato.
E aggirarmi indisturbato
tra i letti di ogni mio bambino adorato,
dopo essermi trasformato.
Sulle scalette difronte alla chiesa mi piaceva tanto stare, a sentire le campane suonare.
C’è vicino quel negozietto,
dal quale usciva ogni genere di profumo deliziosetto.
Il mio è il ricordo di un tempo lontano,
ma forse lì qualcos’altro troviamo.
Anche qui siamo stati fortunati,
di pop corn vi hanno rimpinzati,
e io sono tornato tutto intero
grazie al vostro aiuto sincero.
Questo giorno da me sarà ricordato
come speciale e fortunato.
Tenetemi stretto qui con voi
e andiamo insieme dove sicuramente
qualche volta avrete giocato.
Scivoli, altalene e verde prato,
dove nuovi amici avrete incontrato.
E io me ne stavo tra i rami degli alberi accovacciato
ad ascoltare le vostre bellissime risate, indisturbato.
E’ proprio li che vorrei andare
per il mio ultimo desiderio da realizzare.
Siete stati voi tutti insieme a ridarmi vita,
io credevo che la mia esistenza fosse finita.
E per questo vi voglio tanto ringraziare,
da solo non ce la potevo fare.
Io oggi ho incontrato tanti nuovi amici
e posso così ritrovare i miei giorni felici.
L’amicizia è un dono speciale
al quale a volte preferiamo rinunciare,
quando ci fanno arrabbiare.
Non tenete nel vostro cuore odio e rancore,
e se dovessero arrivare poi, lasciateli andare.
Da questa notte
ricomincerò a entrare nelle vostre belle camerette.
Vi coprirò come una morbida copertina,
e continuerò a girare fino a mattina.
Voi non mi vedrete,
ma qualche volta mi ricorderete.
Ma prima di lasciarmi andare,
libero nel cielo di marco da dove vi posso osservare,
ho un ultimo desiderio da realizzare.
Voi non sapete ogni volta che sudate!
Le vostre gambette e braccia ghiacciate
sono anche molto movimentate!
Prendevo calci e pugni a volontà,
perchè voi di notte vi girate di qua e di là.
Un calcetto sbong, un pugnetto sbing…
e io, il fantasmino,
avevo dappertutto un cerottino.
Ma per me non è un dovere
e torno a farlo con grande piacere.
Tutti i miei desideri saranno esauditi,
se in un grande cerchio vi sarete uniti.
“Ricordate che scambiarsi un forte abbraccio,
unisce e rompe sempre il ghiaccio.
Siamo tutti unici e speciali
e non abbiamo rivali.”
Per me è ora di andare,
mi potete salutare.
Vi è piaciuta questa filastrocca? a me tantissimo! E’ tenera e divertente. E delle sane risate fanno bene prima di dormire. Conciliano il sonno. Buonanotte con i nostri cari angioletti.
Francesca
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