Il cielo è di tutti
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Per noi, per tutti, aver perso la meravigliosa fantasia e la magica penna di Gianni Rodari, che è salito nel giardino eterno il 14 aprile 1980, rappresenta un tuffo al cuore e rievoca frasi indimenticabili e poesie toccanti, come questa che leggeremo insieme questa sera.
Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni[1] (pronuncia Rodàri, /roˈdari/; Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano. È l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen (1970). (leggi ancora)
Leggiamo insieme
Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.
Caro Gianni: quanto si divertono tutti i bambini, i ragazzi e le ragazze del paradiso, tutti in cerchio attorno a te ad ascoltare le tue poesie, le tue storie e le tue fantasie!
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