Il cavaliere senza testa
Leggi e ascolta la nostra favola: “Il cavaliere senza testa”
Ciao amiche ed amici di Eugenio, il nostro fantastico e meraviglioso angioletto, che ci guarda dall’alto delle sue nuvolette.
Questa sera la favola ve la leggo io, Remigio.
Leggiamo insieme:
C’era una volta un bambino di nome Angelino, che era tremendamente sbadato. “Un giorno o l’altro perderai la testa” gli diceva sempre la sua mamma.
“Scendi dalle nuvole” gli diceva sempre il suo papà. Ma Angelino non ascoltava i suoi genitori e così, una mattina, la sua testa rimase proprio lì, tra le nuvole. Il poveretto, si trasformò in un fantasma e poiché era senta testa, non riuscì neppure a chiedere aiuto: fu costretto a girovagare sulla terra giorno e notte, senza mai fermarsi.
Molto tempo dopo, la notte di Halloween, un gruppo di streghe, a cavallo delle loro scope, attraversò il cielo e trovò la testa di Angelino, sperduta tra le nuvole.
“Cosa ci fai tu qui” chiesero alla testa. “Mi sono smarrita; il mio padrone era così distratto che mi ha lasciato tra le nuvole” rispose.
Le streghe pensarono che quella testa sarebbe stata molto utile. La misero in un sacco e raggiunsero il fantasma senza testa di Angelino, a cui proposero uno scambio: “Se diventerai il nostro servitore per mille anni, allo scadere del tempo, ti restituiremo la tua testa”.
Il povero bimbo, disperato, fu costretto ad accettare; fu così che diventò uno spaventoso cavaliere senza testa, che correva a destra e manca cercando di spaventare qualcuno. Le streghe erano così contente del suo lavoro che, trascorsi mille anni, non gli restituirono la testa e gli chiesero di lavorare per loro altri mille anni. Il poveretto non ebbe altra scelta e accettò.
Una notte, però, mentre riposava appoggiato al tronco di un albero, una bambina si accorse di lui: era Celeste, una piccola dai riccioli biondi che, per qualche strana ragione, riusciva a vedere i fantasmi e le anime. La bambina, incuriosita da quel fantasma senza testa, si nascose dietro un cespuglio e aspettò l’alba.
Ai primi raggi del Sole, le streghe vennero a prendere il corpicino del fantasma e lo portarono nella grotta in cui abitavano. Celeste capì che quel poveretto era uno servo delle streghe e decise di seguirle.
Lungo la strada, le streghe fecero un sacco di apprezzamenti sul conto del loro servitore: “Trovare quella testa tra le nuvole è stata una vera fortuna”.
“Dovremmo nasconderla in una cassaforte, così sarebbe costretto a rimanere con noi per l’eternità”. Ed ecco che la terza strega si fece scappare qualcosa di troppo: “Già! Il giorno che si accorgerà che l’abbiamo sotterrata sotto il vecchio albero di salice ci troveremo nei pasticci”.
“Ma come vuoi che lo scopra” le rispose la prima, ridendo “è senza testa, quindi è anche senza cervello”.
Celeste aspettò che le streghe si fossero addormentate: quando le sentì russare dall’ingresso della loro grotta, corse fino al vecchio salice, che si trovava proprio in cima alla grotta, e cominciò a scavare. Recuperò la testa del fantasma e la portò a casa.
La notte seguente, non appena il cavaliere senza testa arrivò in città, la bambina gli rese la sua testa e Angelino tornò ad essere un bambino. Erano trascorsi milletrecento lunghissimi anni. I bambini divennero subito amici e le streghe rimasero senza fantasmi.
Da quel giorno, Angelino mise la testa a posto, per la gioia della sua mamma e del suo papà.
fonte © portalebambini.it/
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