tramonto a Rodi Garganico - Gargano - Puglia

Biografia di Cesare Pavese

Cesare Pavese, nato il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo, è stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario italiano di grande influenza. La sua infanzia fu segnata da eventi tragici, come la morte prematura di tre fratelli e la perdita del padre quando aveva solo cinque anni. Questi eventi influenzarono profondamente il suo carattere introverso e la sua scrittura. Pavese si distinse per la sua attività di traduttore, portando in Italia opere di importanti autori americani. Durante il regime fascista, fu arrestato e condannato per antifascismo, esperienza che lo segnò profondamente. Dopo la guerra, si unì al Partito Comunista e lavorò per l’editore Einaudi, contribuendo significativamente alla letteratura italiana del dopoguerra. La sua opera è caratterizzata da una profonda riflessione sulla condizione umana e sul disagio esistenziale, temi che troviamo nel suo diario “Il mestiere di vivere”. Pavese si tolse la vita il 27 agosto 1950, lasciando un’eredità letteraria di grande valore.

Leggiamo insieme

C’è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell’erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.

Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un’erba che so,
con un tonfo. Così trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d’aria
e il prodigio sei tu. C’è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.

Ascolti.
Le parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.

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Estate
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Commento sulla poesia

La poesia “Estate” di Cesare Pavese è un’opera che cattura l’essenza della stagione estiva attraverso una serie di immagini vivide e sensazioni intense. Pavese utilizza la natura come sfondo per esplorare i temi dell’amore e del desiderio, creando un legame indissolubile tra il paesaggio e le emozioni umane. La poesia si apre con una descrizione di un giardino sotto il sole cocente, un luogo che evoca il sapore del mare e il calore dell’estate. Questo ambiente diventa il palcoscenico per la presenza di una donna, la cui figura si fonde con il paesaggio in una sorta di sinestesia che unisce i sensi. Il poeta descrive la donna come il vero prodigio dell’estate, una metafora della passione che arde come il sole. Tuttavia, la poesia si conclude con una nota malinconica, riflettendo su un amore non corrisposto e su una bellezza che, nonostante sia intensamente percepita, rimane irraggiungibile.


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