Dopo la pioggia
La filastrocca “Dopo la pioggia” di Gianni Rodari è un delicato inno alla pace, che con semplicità e profondità tocca i temi della guerra e della speranza. Attraverso l’immagine dell’arcobaleno che segue la tempesta, Rodari invita a riflettere sulla bellezza che può emergere dopo momenti difficili, ma anche sulla possibilità di evitare il conflitto per vivere in un mondo dove la pace non sia l’eccezione, ma la norma. La filastrocca si serve di rime chiare e di una struttura ritmica che rende il testo accessibile e memorabile, caratteristiche tipiche dell’opera di Rodari, che ha sempre mirato a educare attraverso la bellezza delle parole e la forza delle immagini evocate.
Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni[1] (pronuncia Rodàri, /roˈdari/; Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano. È l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen (1970). (leggi ancora)
Leggiamo insieme
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – e questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente’
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
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