Un urto frontale con il cancro: che botta!
Alle 15.50 entriamo con Eugenio nella sala TAC dove faranno la simulazione e la maschera facciale, nel suo caso anche fino alle spalle.
Prima sarà riscaldata con acqua calda ma solo dopo qualche secondo si raffredda e modellata che segue il profilo del volto.
A colloquio
Una infermiera ci invita a raggiungere il prof. Balducci nel suo studietto.
Ci dice, con sincerità e lucidità scientifica, che il percorso su Eugenio lo tentano solo perché è un ragazzo, altrimenti, data l’estensione e la proliferazione delle metastasi, avrebbero desistito.
Gelo nelle vene.
Balducci parla, ma io sono assente.
Evito di svenire.
Farà comunque il ciclo di radioterapia per 1 mese, dopo si vedrà come risponde.
La scienza farà il suo corso, ma, sinceramente Balducci confida di più nell’aiuto di Dio.
Alle 16.50 finisce questa simulazione. La maschera è pronta.
Eugenio sta bene. I movimenti sono spesso insulsi, smodati. Ma siamo ormai abituati, fanno parte del nuovo Eugenio.
Le sue domande sono ripetitive e quasi sempre uguali: gli interessa sempre del cibo, del pranzo, della merenda. È sempre affamato. Sarà un bene?
Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 by Remigio Ruberto
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