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Leggi e ascolta la filastrocca “Carnevale” di Gianni Rodari

Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni[1] (pronuncia Rodàri, /roˈdari/; Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano. È l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen (1970). (leggi ancora)
Leggiamo insieme
Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d’ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.
La filastrocca Carnevale di Gianni Rodari celebra il Carnevale con il suo tipico stile giocoso e fantasioso. Rodari, noto per la sua capacità di parlare ai bambini in modo semplice ma profondo, usa rime leggere e immagini vivaci per trasmettere l’atmosfera allegra e spensierata della festa.
Analisi della filastrocca
- Tema del Carnevale: La filastrocca mette in evidenza il carattere giocoso e festoso del Carnevale, un momento di divertimento in cui tutti possono travestirsi e ridere.
- Linguaggio e stile: Rodari utilizza un linguaggio semplice e musicale, tipico delle filastrocche, con rime facili da memorizzare e ripetere.
- Messaggio: Oltre al divertimento, spesso nelle opere di Rodari si trova un messaggio più profondo: il Carnevale può essere visto anche come un momento di libertà e creatività, in cui si possono rompere le regole della quotidianità in modo giocoso e senza conseguenze.
Ascoltiamo insieme

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