Leggi e ascolta la favola Biancarosa e Rosarossa
Sommario
Leggiamo insieme
C’era una volta una famiglia di contadini, che abitavano in una misera capanna, abbellita da due cespugli di rose: uno era bianco come il latte, l’altro rosso come il sangue.
Quando la donna che abitava la capanna diede alla luce due figlie, decise di chiamarle come i fiori che decoravano la sua casa: Biancarosa e Rosarossa.
Una notte, mentre fuori infuriava una tempesta, le due ragazze sentirono bussare alla porta; la aprirono, e si trovarono davanti un gigantesco orso, intirizzito dal freddo.
Piene di compassione, le ragazze lo fecero stendere accanto al fuoco e lo rifocillarono per bene.
Qualche tempo più tardi, mentre erano nel bosco, videro un’aquila che stringeva tra i suoi artigli un nanetto. Le due ragazze corsero a salvarlo, ma questo, invece che ringraziarle, si comportò da vero maleducato e le rimproverò perché, nel salvarlo, gli avevano scompigliato la barba.
Il giorno dopo le ragazze videro di nuovo il nanetto ingrato: trascinava con sé un sacco piuttosto pesante. Ad un certo punto, la minuscola creatura si nascose tra i cespugli e aprì il sacco: era pieno di pietre scintillanti e tesori d’oro.
In un baleno, comparve l’orso che le ragazze avevano salvato, che mise in fuga il nanetto e prese il sacco: non appena le sue zampe toccarono le gemme, si trasformò in un bellissimo principe vestito di verde.
Il principe, accortosi delle ragazze, spiegò loro cosa gli era capitato: “Sono stato colpito da una maledizione che mi ha trasformato in un orso: solo quelle gemme potevano farmi tornare alla mia vera forma”.
Poi, ricordandosi che Biancarosa e Rosarossa erano le stesse ragazze che lo avevano salvato dal freddo, le invitò al suo palazzo.
Il principe e suo fratello sposarono Biancarosa e Rosarossa e da quel giorno vissero tutti felici e contenti; nel giardino del palazzo, le ragazze piantarono due cespugli di rose: uno era bianco come il latte, l’altro rosso come il sangue, proprio come le rose che abbellivano la capanna in cui erano cresciute.
fonte www.portalebambini.it
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