Baldassarre e il suo fedele (ma capriccioso) Cervellone

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C’era una volta, in una città dove gli edifici svettavano verso il cielo come grattacieli di cristallo e le luci dei computer illuminavano le notti, un uomo calvo di nome Baldassarre. Baldassarre era un uomo gentile e paziente, ma aveva un segreto tormento: il suo fedele compagno, un computer di nome Cervellone, era un vero e proprio indovino dell’elettronica.

Cervellone, un colosso di metallo e plastica, era il suo portale verso il mondo digitale. Ma era un portale spesso fumante e imprevedibile. A volte si apriva su paesaggi di informazioni ricche e colorate, altre volte si chiudeva sbattendo porte virtuali e lasciando Baldassarre nel buio più completo.

Baldassarre passava ore intere a cercare di decifrare i capricci di Cervellone. Un giorno, mentre cercava disperatamente una ricetta per un dolce, il computer si mise a cantare un’opera lirica in giapponese. Baldassarre si grattò la testa calva, sospirando. “Ma cosa diavolo ti prende oggi, Cervellone?” borbottò.

Stanco di questa situazione, Baldassarre decise di chiedere consiglio all’anziana signora Peltra, la saggia guaritrice del quartiere. La signora Peltra, con i suoi occhi lucidi e la sua voce calma, ascoltò attentamente il racconto di Baldassarre. “Cervellone ha bisogno di una pulizia,” disse infine, “di una disintossicazione digitale. Troppe informazioni, troppi programmi inutili lo hanno intossicato.”

La signora Peltra consegnò a Baldassarre una piccola bottiglietta contenente un liquido scintillante. “Versane qualche goccia nel processore di Cervellone,” spiegò, “e recita questa formula: ‘Purifica e illumina, oh grande spirito del web, libera Cervellone dai suoi mali e rendilo saggio e veloce’.”

Baldassarre, un po’ scettico ma deciso a provare qualsiasi soluzione, fece come gli era stato detto. Appena il liquido scintillante toccò il processore, Cervellone emise un suono strano, come un rutto elettronico, e si spense. Baldassarre trattenne il fiato, temendo il peggio.

Ma dopo qualche istante, Cervellone si riavviò. E questa volta era diverso. Era più veloce, più reattivo e soprattutto, più collaborativo. Baldassarre riuscì a trovare la ricetta che cercava in un attimo, e poi ancora molte altre cose: notizie, musica, giochi.

Da quel giorno, Baldassarre e Cervellone vissero in perfetta armonia. E Baldassarre imparò una lezione preziosa: anche la tecnologia più sofisticata ha bisogno di essere curata e coccolata come una creatura viva. E a volte, per risolvere i problemi più grandi, basta un po’ di magia e un pizzico di saggezza.

Morale della favola: Ogni strumento, per quanto potente, ha bisogno di essere curato e compreso. La tecnologia può essere un alleato prezioso, ma solo se sappiamo come usarla e mantenerla.


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