Leggi e ascolta la divertente e commovente storia dell’angelo del basket
Curiosando
Gli angeli del paradiso sono esseri celesti che vivono nella presenza di Dio.
Sono i messaggeri di Dio, i suoi servitori e i suoi adoratori. Gli angeli hanno diversi ruoli e funzioni, a seconda della volontà di Dio. Alcuni angeli sono incaricati di proteggere e guidare gli esseri umani, altri di combattere le forze del male, altri ancora di lodare e glorificare Dio.
Gli angeli sono puri e perfetti, non conoscono il peccato né la morte. Gli angeli sono numerosi e vari, e si dividono in diverse gerarchie e cori. Tra gli angeli più famosi ci sono Michele, Gabriele, Raffaele e i cherubini e i serafini.
Leggiamo insieme
Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi la storia dell’angelo che giocava a basket in paradiso. Si tratta di una storia divertente e commovente, che vi farà riflettere sul valore dell’amicizia e della passione.
La storia inizia così: c’era una volta un angelo di nome Gabriel, che amava il basket più di ogni altra cosa. Era sempre pronto a sfidare i suoi amici in partite avvincenti, e non si stancava mai di allenarsi. Gabriel era un angelo molto bravo, ma anche molto umile e generoso. Non si vantava mai delle sue abilità, e aiutava sempre i suoi compagni a migliorare.
Un giorno, però, Gabriel si sentì triste. Si rese conto che in paradiso non c’era nessuno che potesse competere con lui al suo livello. Tutti gli altri angeli erano troppo lenti, troppo deboli, o troppo distratti. Gabriel si annoiava a giocare con loro, e sentiva di non poter esprimere al meglio il suo talento. Così, decise di chiedere a Dio se poteva andare sulla Terra a cercare degli avversari più forti.
Dio ascoltò la richiesta di Gabriel, e gli disse che poteva andare sulla Terra per un breve periodo, ma con una condizione: doveva mantenere nascosta la sua identità di angelo, e non usare i suoi poteri sovrannaturali. Gabriel accettò subito, felice di poter realizzare il suo sogno. Prese le sue ali, il suo cesto, e il suo pallone, e si lanciò verso il mondo dei mortali.
Gabriel atterrò in una grande città, dove vide tanti campi da basket pieni di persone che giocavano. Si avvicinò ad uno di essi, e chiese se poteva unirsi a una partita. Gli altri giocatori lo guardarono con curiosità, notando la sua bellezza e la sua eleganza. Accettarono di farlo giocare, pensando che fosse un principiante.
Ma si sbagliavano. Gabriel si rivelò subito un fenomeno. Correva come il vento, saltava come una molla, tirava da ogni distanza, e faceva passaggi incredibili. In pochi minuti, dominò la partita, lasciando tutti a bocca aperta. Gli altri giocatori non capivano come facesse a essere così bravo, e cominciarono a sospettare che avesse qualcosa di speciale.
Gabriel si divertì moltissimo a giocare sulla Terra. Ogni giorno cambiava campo, e ogni giorno trovava nuovi sfidanti. Ma nessuno riusciva a batterlo. Gabriel era sempre il migliore, e tutti lo ammiravano e lo rispettavano. Ma c’era qualcosa che lo turbava: nonostante fosse felice di giocare, si sentiva solo. Non aveva nessun vero amico con cui condividere la sua passione.
Un giorno, mentre stava giocando in un parco, vide arrivare un ragazzo che gli colpì l’attenzione. Si chiamava Luca, ed era alto, muscoloso, e aveva i capelli biondi. Luca si avvicinò al campo, e sfidò Gabriel a una partita uno contro uno. Gabriel accettò subito, incuriosito da quel ragazzo che sembrava avere tanta fiducia in sé.
La partita tra Gabriel e Luca fu la più bella che Gabriel avesse mai giocato. Luca era un avversario formidabile: veloce, forte, agile, e abile nel dribbling e nel tiro. Gabriel dovette impegnarsi al massimo per tenergli testa, e per la prima volta sentì il brivido della sfida. I due ragazzi si scambiarono canestri su canestri, senza mai mollare un centimetro.
Alla fine, dopo una lunga lotta, Gabriel vinse per un solo punto. Luca gli strinse la mano, complimentandosi per la sua bravura. Gabriel ricambiò il gesto, ringraziandolo per la partita. I due ragazzi si guardarono negli occhi, e capirono di aver trovato qualcosa di speciale: un vero amico.
Da quel giorno, Gabriel e Luca diventarono inseparabili. Giocavano insieme ogni giorno, e si allenavano l’uno con l’altro. Gabriel insegnò a Luca i suoi segreti, e Luca aiutò Gabriel a migliorare ancora di più. I due ragazzi formarono una squadra imbattibile, e vinsero tutti i tornei a cui parteciparono. Ma soprattutto, si divertirono come non mai, e si confidarono i loro sogni e le loro paure.
Gabriel era felicissimo di aver trovato un amico come Luca. Si sentiva finalmente completo, e non pensava più al paradiso. Ma c’era un problema: il tempo che Dio gli aveva concesso stava per scadere. Gabriel doveva tornare in paradiso, e lasciare Luca per sempre.
Gabriel non sapeva come fare a dirglielo. Aveva paura di ferirlo, e di perdere la sua amicizia. Così, decise di non dirgli niente, e di godersi gli ultimi giorni insieme a lui. Ma Luca si accorse che qualcosa non andava. Vide che Gabriel era triste, e che si allontanava da lui. Luca pensò che Gabriel non volesse più essere suo amico, e si arrabbiò con lui.
Il giorno prima della partenza di Gabriel, i due ragazzi si incontrarono per l’ultima volta. Si sfidarono a una partita uno contro uno, come la prima volta. Ma questa volta non fu una partita divertente. Fu una partita dura, aggressiva, e piena di rancore. I due ragazzi si insultarono, si spintonarono, e si fecero male.
Alla fine, Luca vinse per un solo punto. Gabriel gli strinse la mano, ma non riuscì a guardarlo negli occhi. Gli disse solo: “Addio, Luca”. Poi prese le sue cose, e se ne andò.
Luca rimase solo, senza capire cosa fosse successo. Si sentì tradito, abbandonato, e ferito. Non sapeva che Gabriel era un angelo, e che doveva tornare in paradiso. Non sapeva che Gabriel lo amava come un fratello, e che gli aveva voluto bene fino all’ultimo.
Gabriel tornò in paradiso, con il cuore spezzato. Dio lo accolse con affetto, e gli chiese se si fosse divertito sulla Terra. Gabriel gli raccontò tutto: le sue partite, i suoi successi, e il suo amico Luca. Gli disse quanto gli mancasse Luca, e quanto volesse rivederlo.
Dio ascoltò la storia di Gabriel, e fu commosso dalla sua sincerità. Gli disse che era stato molto bravo a mantenere la sua promessa, e che era ora di ricompensarlo. Gli disse che poteva tornare sulla Terra per un giorno, per salutare Luca come si deve. Gabriel ringraziò Dio con tutto il cuore, e riprese le sue ali, il suo cesto, e il suo pallone.
Gabriel tornò sulla Terra, e cercò Luca ovunque. Lo trovò in un campo da basket dove avevano giocato spesso insieme.
Luca era seduto su una panchina, con lo sguardo perso nel vuoto. Gabriel gli si avvicinò piano, e gli disse: “Ciao, Luca”.
Luca alzò lo sguardo, e vide Gabriel. Non ci poteva credere. Era davvero lui? Era tornato? Perché? Luca si alzò in piedi, e guardò Gabriel con rabbia e dolore. Gli disse: “Che cosa vuoi? Perché sei tornato? Per farmi ancora più male?”
Gabriel lo abbracciò forte, e gli disse: “No, Luca. Sono tornato per dirti la verità. Sono tornato per dirti che ti voglio bene”. Poi gli raccontò tutto: chi era veramente, perché era venuto sulla Terra, perché era andato via senza dirgli niente.
Luca ascoltò la storia di Gabriel con stupore e incredulità. Non sapeva se credergli o no. Era possibile che il suo amico fosse un angelo? Era possibile che avesse fatto tutto per amore? Era possibile che lo amasse ancora?
Gabriel vide l’espressione di Luca, e capì che doveva dimostrargli la sua verità. Così, aprì le ali e le braccia e con tutto il suo affetto strinse forte a se il suo amico.
Luca sentì il calore e l’amore del suo amico e capì che questo sentimento così forte non poteva essere umano, ma solo di un angelo del paradiso.
Luca, con la voce tremante disse a Gabriel: “vai amico mio, torna pure nella tua nuova casa, per l’eternità. Io continuerò a giocare ed insegnare il basket a tutti, così la tua orma sulla terra sarà forte ed intensa, e tutti sapranno di te e della tua passione. Per sempre”
I due amici vissero felici: Luca, per il resto della sua vita terrena; Gabriel, accarezzato dall’amore di Dio, per l’eternità.
Ascoltiamo insieme
Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2024 by Remigio Ruberto
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