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Tempo di lettura: 3 minuti
Leggiamo ed ascoltiamo la struggente poesia “anche tu sei collina” di Cesare Pavese
“Anche tu sei collina” di Cesare Pavese
“Anche tu sei collina” è una poesia di Cesare Pavese contenuta nella raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, pubblicata postuma nel 1951. La poesia riflette il forte legame dell’autore con la sua terra natale, le Langhe piemontesi, e il senso di nostalgia e appartenenza che la natura suscita in lui.
Analisi della poesia
Il tema principale della poesia è la fusione tra natura e memoria personale. Pavese utilizza immagini della campagna per evocare la sua infanzia e le radici profonde che lo legano alla sua terra. La collina diventa un simbolo della madrepatria, del passato e della continuità della vita.
L’autore associa la collina alla figura materna e alla sua infanzia, esprimendo un senso di dolce malinconia per un tempo ormai lontano ma sempre presente nei suoi ricordi. Lo stile è semplice, evocativo e musicale, con un linguaggio concreto che rende vivide le immagini della natura.
La poesia si inserisce nel filone del neorealismo poetico, in cui la natura e il paesaggio diventano metafore dell’esistenza e della condizione interiore dell’autore.
Biografia di Cesare Pavese (1908-1950)
Cesare Pavese è stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario italiano, una delle figure più importanti della letteratura italiana del XX secolo.
Infanzia e formazione
Nato a Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, il 9 settembre 1908, Pavese trascorse l’infanzia tra Torino e la campagna piemontese, ambienti che influenzeranno profondamente la sua produzione letteraria. Studiò Lettere all’Università di Torino, dove si appassionò alla letteratura americana e iniziò a tradurre autori come Melville, Faulkner e Dos Passos.
Attività letteraria e politica
Nel 1935 fu arrestato dal regime fascista per i suoi legami con ambienti antifascisti e condannato al confino in Calabria. Questo periodo lo segnò profondamente e rafforzò il suo senso di solitudine esistenziale.
Dopo la guerra, lavorò per la casa editrice Einaudi e divenne una figura di spicco della cultura italiana. Nei suoi romanzi e nelle sue poesie affrontò temi come la solitudine, il rapporto con la natura, il senso di sradicamento e l’incomunicabilità.
Le sue opere principali includono:
- Paesi tuoi (1941)
- La casa in collina (1949)
- Il compagno (1947)
- La luna e i falò (1950), considerato il suo capolavoro
La morte e l’eredità letteraria
Cesare Pavese si suicidò il 27 agosto 1950 in una stanza d’albergo a Torino, lasciando un biglietto con la frase: «Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più».
Dopo la sua morte, fu pubblicata la raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, che include anche Anche tu sei collina. Pavese rimane una delle voci più intense della letteratura italiana del Novecento, con una poetica basata sul realismo, sulla riflessione esistenziale e sul legame indissolubile tra l’uomo e la terra.
Leggiamo insieme
Anche tu sei collina
e sentiero di sassi
e gioco nei canneti,
e conosci la vigna
che di notte tace.
Tu non dici parole.
C’è una terra che tace
e non è terra tua.
C’è un silenzio che dura
sulle piante e sui colli.
Ci son acque e campagne.
Sei un chiuso silenzio
che non cede, sei labbra
e occhi bui. Sei la vigna.
È una terra che attende
e non dice parola.
Sono passati giorni
sotto cieli ardenti.
Tu hai giocato alle nubi.
È una terra cattiva –
la tua fronte lo sa.
Anche questo è la vigna.
Ritroverai le nubi
e il canneto, e le voci
come un’ombra di luna.
Ritroverai parole
oltre la vita breve
e notturna dei giochi,
oltre l’infanzia accesa.
Sarà dolce tacere.
Sei la terra e la vigna.
Un acceso silenzio
brucerà la campagna
come i falò la sera.
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Ascoltiamo insieme
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