rose a casetta di Eugenio

Leggiamo ed ascoltiamo insieme la poesia “abbi cura” di Raymond Carver

Biografia dell’autore

Raymond Carver, nato il 25 maggio 1938 a Clatskanie, Oregon, è stato uno scrittore, poeta e saggista statunitense di grande rilievo. La sua vita fu segnata da umili origini, con una madre cameriera e un padre operaio in una segheria, che influenzarono profondamente la sua scrittura.

Cresciuto a Yakima, Washington, Carver si barcamenò tra vari lavori, mantenendo sempre viva la sua passione per la lettura e la scrittura. Dopo aver incontrato Maryann Burk, che sposò all’età di 19 anni, Carver perseguì la sua formazione letteraria attraverso corsi di creative writing e le prime pubblicazioni.

Nonostante le difficoltà economiche e personali, tra cui una battaglia con l’alcolismo, Carver riuscì a emergere come una voce distintiva nella letteratura americana, conosciuto per il suo stile minimalista e la capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana americana. La sua opera comprende raccolte di racconti come “Vuoi star zitta, per favore?” e “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, che esplorano temi di amore, perdita e disconnessione umana con una prosa tagliente e penetrante. Carver è anche noto per la sua poesia, con opere come “Ultime cose” che riflettono la sua sensibilità letteraria e la sua visione del mondo. La sua vita e la sua carriera furono brevi ma intensamente produttive, fino alla sua prematura scomparsa il 2 agosto 1988 a Port Angeles, Washington, lasciando un’eredità duratura nel panorama letterario.

Leggiamo insieme

Dalla finestra la vedo chinarsi sulle rose
reggendole vicino al fiore per non
pungersi le dita. Con l’altra mano taglia, si ferma e
poi taglia ancora, più sola al mondo
di quanto mi sia mai reso conto. Non alzerà
lo sguardo, non subito. È sola

con le rose e con qualcosa che riesco solo a pensare, ma non
a dire. So bene come si chiamano quei cespugli
regalatici per le nostre nozze tardive: Ama, Onora e Abbi Cura…

è quest’ultima la rosa che all’improvviso mi porge, dopo
essere entrata in casa tra uno sguardo e l’altro. Ci affondo
il naso, ne aspiro la dolcezza, lascio che mi s’attacchi addosso – profumo
di promessa, di tesoro. Le prendo il polso perché mi venga più vicina,

i suoi occhi verdi come muschio di fiume. E poi la chiamo, contro
quel che avverrà: moglie, finché posso, finché il mio respiro, un petalo
affannato dietro l’altro, riesce ancora a raggiungerla.

“Cherish”

From the window I see her bend to the roses
holding close to the bloom so as not to
prick her fingers. With the other hand she clips, pauses and
clips, more alone in the world
than I had known. She won’t
look up, not now. She’s alone
with roses and with something else I can only think, not
say. I know the names of those bushes

given for our late wedding: Love, Honor, Cherish–
this last the rose she holds out to me suddenly, having
entered the house between glances. I press
my nose to it, draw the sweetness in, let it cling–scent
of promise, of treasure. My hand on her wrist to bring her close,
her eyes green as river-moss. Saying it then, against
what comes: wife, while I can, while my breath, each hurried petal
can still find her.

Ascoltiamo insieme

favole buonanotte podcast
Le favole della buonanotte
Abbi cura
Loading
/

Aiutaci ad aiutare!

abbi cura,Raymond Carver,raymond carver poesie,raymond carver frasi,dalla finestra,le rose
Grazie per aver letto questo articolo, che ti è offerto gratis. Impieghiamo tempo e risorse per donarti tutto questo.
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.


Destina il tuo 5x1000 alla nostra associazione
a te non costa nulla, per noi vale tanto!
Aiutaci ad aiutare piccoli malati oncologici
scrivi: 93118920615

Pubblicità

Da leggere:

Lascia un commento

Pubblicità
×