Leggi e ascolta la poesia A mio padre
Marzo è San Giuseppe, è festa del papà. E’ nostalgia per chi non c’è più e per i tempi che non ritornano più.
Sommario
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A mio padre di Camillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
chè avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l’attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Un pò di malinconia non guasta ogni tanto. Ricordarci bambini, spaventati dalla voce grossa di papà, o rassicurati dalla nostra manina stretta nella sua, è un dolce cullare alle nostre anime per il giusto riposo notturno.
Buonanotte
Ascoltiamo insieme
Ultimo aggiornamento il 19 Marzo 2024 by Remigio Ruberto
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