A comprare la città di Stoccolma
Leggiamo ed ascoltiamo la fiaba: a comprare la città di Stoccolma
Ciao amiche ed amici carissimi dalla vostra Francesca Ruberto ♥
Oggi vi leggo “A comprare la città di Stoccolma” tratta da libro “Favole al telefono” di Gianni Rodari
Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni[1] (pronuncia Rodàri, /roˈdari/; Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano. È l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen (1970). (leggi ancora)
Leggiamo insieme
Al mercato di Gavirate capitano certi ometti che
vendono di tutto, e più bravi di loro a vendere non si sa
dove andarli a trovare.
Un venerdì capitò un ometto che vendeva strane cose:
il Monte Bianco, l’Oceano Indiano, i mari della Luna, e
aveva una magnifica parlantina, e dopo un’ora gli era
rimasta solo la città di Stoccolma.
La comprò un barbiere, in cambio di un taglio di
capelli con frizione. Il barbiere inchiodò tra due specchi il
certificato che diceva: Proprietario della città di
Stoccolma, e lo mostrava orgoglioso ai clienti,
rispondendo a tutte le loro domande.
È una città della Svezia, anzi è la capitale.
Ha quasi un milione di abitanti, e naturalmente sono
tutti miei.
C’è anche il mare, si capisce, ma non so chi sia il
proprietario.
Il barbiere, un poco alla volta, mise da parte i soldi, e
l’anno scorso andò in Svezia a visitare la sua proprietà. La
città di Stoccolma gli parve meravigliosa, e gli svedesi
gentilissimi. Loro non capivano una parola di quello che
diceva lui, e lui non capiva mezza parola di quello che gli
rispondevano.
Sono il padrone della città, lo sapete o no? Ve l’hanno
fatto, il comunicato?
Gli svedesi sorridevano e dicevano di Sì, perché non
capivano ma erano gentili, e il barbiere si fregava le mani
tutto contento:
Una città simile per un taglio di capelli e una frizione!
L’ho proprio pagata a buon mercato.
E invece si sbagliava, e l’aveva pagata troppo. Perché
ogni bambino che viene in questo mondo, il mondo intero
è tutto suo, e non deve pagarlo neanche un soldo, deve
soltanto rimboccarsi le maniche, allungare le mani e
prenderselo.
Ascoltate la storia:
Buonanotte e sogni d’oro da Francesca Ruberto ♥
Ultimo aggiornamento il 8 Dicembre 2024 by Remigio Ruberto
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